Occhio al Verbale!

C’era una volta…
In una tiepida giornata primaverile, un’allieva monoruotista, che procedeva ad una velocità inferiore ai 6 chilometri orari, veniva fermata per un controllo di polizia locale, mentre circolava su un passaggio pedonale, adiacente alla carreggiata.

Layla (nome di fantasia), nel momento che è stata fermata, teneva una condotta di guida responsabile e irreprensibile, in regola con la direttiva emessa dal Ministero dei Trasporti Terrestri
(prot. 0026702) del 20 marzo 2007.

L’accertatore, dichiarava che Layla
circolava sulla carreggiata mediante tavola a rotelle (monociclo elettrico)

La monoruotista, non particolarmente edotta sugli articoli del codice della strada, nelle sue dichiarazioni apposte sul verbale faceva scrivere semplicemente di essere in regola.

A questo punto viene da pensare a come ci si dovrebbe comportare nel vedersi consegnare un verbale del genere.

La carreggiata è ben definita dall’art. 3 C.d.S. al comma 7 che integralmente recita :

CARREGGIATA: parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine.

Allo stesso modo l’art. 3 del C.d.S. al comma 36 definisce il passaggio pedonale:

PASSAGGIO PEDONALE: parte della strada separata dalla carreggiata, mediante una striscia bianca continua o una apposita protezione parallela ad essa e destinata al transito dei pedoni. Esso espleta la funzione di un marciapiede stradale, in mancanza di esso.

Layla, viaggiava sul passaggio pedonale e non sulla carreggiata e quindi come avrebbe potuto comportarsi in questo caso?

In primis il mio suggerimento è quello di accertarsi se in loco vi siano telecamere di sorveglianza, o in alternativa controllare se nei paraggi si intravvedono una o più persone conosciute in modo da poter successivamente chieder loro testimonianza sulla veridicità dei fatti, con una particolare attenzione alla nostra posizione “geografica”  al momento dell’accertamento.

Potrebbe anche risultare utile in un caso del genere, fare intervenire le forze dell’ordine
(Polizia o Carabinieri) se si ritiene che ciò che viene contestato non è esatto.

Nella compilazione della apposito spazio riservato alle dichiarazioni del trasgressore,  Layla, avrebbe dovuto evidenziare che, al momento dell’accertamento, stava circolando non sulla carreggiata, ma bensì sul passaggio pedonale.

Il verbale di contestazione è un atto pubblico e il cod.civile, a questo proposito cita testualmente :

Art. 2700 – EFFICACIA DELL’ATTO PUBBLICO – L’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonche’ delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti.

In base a quanto sopra se si è certi di essersi attenuti ad una condotta di guida in regola con la direttiva Ministeriale che disciplina l’uso del mezzo, una volta raccolte le testimonianze e le immagini di telecamere di sorveglianza, è possibile fare ricorso.

Occorre inoltre sottolineare un vizio di forma incluso nello stesso verbale, dove l’accertatore, dichiara che il trasgressore stava conducendo una  “tavola a rotelle / (monociclo elettrico) “;
in questo caso, se il mezzo che ipoteticamente stiamo conducendo dovesse davvero essere una tavola a rotelle (già denominato come skateboard) saremmo in presenza di un acceleratore di andatura, mentre nel nostro caso che è di fatto un monoruota elettrico, ci troviamo davanti ad un personal transporter.

Due mezzi completamente differenti la cui conduzione trova applicazione circolando nel primo caso esclusivamente in spazi privati, mentre nel caso del monoruota elettrico a tutti gli effetti deve comportarsi come un pedone, transitando su marciapiede, zone pedonali e piste ciclabili; già questa contraddizione potrebbe di per se essere sufficiente a vincere un ricorso.

In conclusione, cerchiamo sempre di comportarci come la norma ed il buon senso comandano ed in caso di inesattezze, non esitiamo a farci le nostre ragioni anche avvalendoci di un legale che tutela i nostri interessi.

Fabio Borgarelli